Bolle di sapone, "Globalizzazione dell'indifferenza".

LA CULTURA DEL BENESSERE, CHE CI PORTA A PENSARE A NOI STESSI, CI RENDE INSENSIBILI ALLE GRIDA DEGLI ALTRI, CI FA VIVERE IN BOLLE DI SAPONE, CHE SONO BELLE, MA NON SONO NULLA, SONO L'ILLUSIONE DEL FUTILE, DEL PROVVISORIO, CHE PORTA ALL'INDIFFERENZA VERSO GLI ALTRI, ANZI PORTA ALLA GLOBALIZZAZIONE DELL'INDIFFERENZA. IN QUESTO MONDO DELLA GLOBALIZZAZIONE DELL'INDIFFERENZA CI SIAMO ABITUATI ALLA SOFFERENZA DELL'ALTRO, NON CI RIGUARDA, NON CI INTERESSA, NON E' AFFARE NOSTRO.

In un luogo in cui tutto è sviluppato, in cui il progresso è all'ordine del giorno, regrediscono i sentimenti su cui, invece, tutto dovrebbe essere basato. Sembra questo il senso delle parole appena lette, scritte come un grido di speranza volto al concetto di solidarietà, che dovrebbe essere probabilmente scontata, innata forse, ma che ogni giorno diviene sempre più un concetto astratto. Veniamo definiti come "belle bolle di sapone" perché all'interno delle bolle niente può penetrare senza che queste scoppino, così come una persona curata di se stessa trascura il sociale circostante, ad eccezione del contesto egoistico fine se stesso. Queste bolle non ricordano però che "Ciascuno di noi esiste in quanto ESSERE IN RELAZIONE, è una consapevolezza, quella dell'intima connessione tra ciascuno di noi e gli altri, che va ricordata con lucidità".

Dobbiamo ricordarci dell'altro in quanto esistente come e insieme a noi, perchè è la reciproca esistenza che da senso alla relazione umana necessaria a fornire senso al contesto ambientale e temporale, ricordarci poi che l'altro prima di ogni altra cosa attende il semplice riconoscimento della propria esistenza.

Siamo ormai abituati ad investire il tempo in attività che beneficiano il nostro essere con un tornaconto personale e pertanto siamo sempre più propensi a dimenticare ed accantonare tutte quelle attività sociali e personali che ci definiscono Uomini, ma ancora prima: esseri viventi. Sono, invece, queste attività che costituiscono la massima fonte di dare/avere/ricevere. Tutto ciò che è invisibile agli occhi spesso ripaga più del materiale.

Abbiamo bisogno di una visione più utopistica del Mondo circostante, che utopia poi non è ma piuttosto una revisione della coscienza di ognuno. Credere in qualcosa, credere nelle persone e nel tessuto sociale che ci rende tali non dovrebbe mai andare fuori di moda. Impegniamoci ad essere meno indifferenti, perchè nessuno merita "il nulla", nemmeno TU!



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